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lunedì 1 maggio 2017

Vademecum della felicità per chi affronta fecondazioni assistite

Urge definire il concetto di felicità. 
In questo contesto, ossia un blog sulla PMA, le dissertazioni filosofiche, seppur di indubbio interesse, lasciano il campo a prosaici tentativi di definizione dedotti dall'esperienza e dalla propria personale concezione della vita.

La felicità per me è l'entusiasmo per le piccole conquiste; la continua proiezione di sé in un futuro di cui il presente è fervente e passionale fucina di preparazione; la consapevolezza di quanto di bello si ha avuto in dono; l'orgoglio per le prove superate e l'umiltà di accettare che alcune, invece, non lo sono state.
La felicità è amore per la vita, per se stessi e per gli altri. Amare e essere amati, niente di più semplice e, al contempo, più essenziale. 

Come essere felici se l'infertilità sottopone a mortificazione e delusione, negando la realizzazione di un progetto d'amore totalizzante come lo è un figlio? 

Ciascuno troverà il proprio modo, consono al proprio carattere e alla propria sensibilità.

Io vi lascio il mio, valido per me e non universale, vademecum. Con un sorriso.

1. Amati, prenditi cura di te. Sii materna con te stessa.

2. Affronta la ricerca di un figlio come un viaggio dalla meta sconosciuta. Non perdere il piacere del percorso: godi del sole che scalda e della pioggia che rinfresca, sopporta la salita cantando e ammira il panorama che conquisti. La vita non è solo fecondazioni assistite, c'è altro: GUARDALO. 

3. Fai ciò che ritieni giusto per te. Segui l'istinto: nessuno può dirti cosa è meglio fare o come è meglio metabolizzare il tuo dolore. Puoi appoggiarti ai suggerimenti degli amici più cari e/o di uno psicologo, ma c'è uno spazio d'azione che è solo tuo.

4. Non chiuderti nella gabbia della tua sofferenza: condividi gioie e dolori con altri, comunica. Non sei un'aliena: gli altri possono comprenderti e tu puoi fare altrettanto con loro.

5. Anche le mamme soffrono. La maternità è una grande gioia, ma non è la soluzione a tutti i mali né è scevra da difficoltà e dolori. Sii consapevole che ognuno ha le proprie prove nella vita.

6. Concediti di crollare, piangere, urlare. Butta fuori il dolore e la rabbia. Ma poi rialzati!

7. Sii madre di idee, progetti, sogni. Partorisci la tua creatività nel modo in cui ti senti più realizzata: non si tratta necessariamente di avere un progetto artistico o letterario, ma di un approccio mentale alle cose quotidiane. Fare una torta o iscriversi ad un corso di yoga o imparare i rudimenti del cinese o concedersi buone letture o ballare il tango: non importa cosa e come, importa che tu sia... felice!. 

8. Sorridi, ridi e circondati di persone che ti fanno stare bene. Il resto del mondo accantonalo e, se non puoi farlo, perché è parte della tua famiglia o della tua equipe di lavoro, limita i tempi ad esso concessi.

9. Non dimenticarti del tuo compagno: soffre e gioisce con te. Ricordati che in due si è una famiglia completa.

fotografia di Francesca Guerrini